Come funzionano le scuole parentali in Italia?
Come e perché scegliere la scuola parentale per l’istruzione dei propri figli, in Italia.
Colazione, zainetto in spalla, tutti in auto e via: si parte per la scuola. Anche se la scuola, in alcune zone del mondo e anche in Italia, non è quella che conosciamo tutti, con una maestra alla cattedra e i bambini ai banchi pronti a imparare. Non sono pochi i Paesi e le cittadine che hanno scelto l’educazione parentale, o meglio un modo alternativo di «fare scuola» ai propri figli.
Ma che cos’è l’educazione parentale?
Si tratta, in definitiva, di istruire i bambini in casa, «come si faceva una volta» nelle famiglie più facoltose, ma con uno spirito molto diverso. I genitori che scelgono questo tipo di formazione per i loro figli non mirano a un’istruzione di «livello superiore», piuttosto a trasmettere competenze specifiche, oltre a quelle previste dai programmi didattici classici, e a utilizzare modalità diverse.
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L’apprendimento cambia forma, insomma, e lo fa sempre in più famiglie. Solo tra il 2014 e il 2015, il Miur ha infatti registrato ben 945 minori istruiti attraverso l’educazione parentale. Un metodo perfettamente legale in Italia, a patto che sia periodicamente accompagnato da esami e prove che accertino l’avanzare di anno in anno dei piccoli allievi di casa.
Scuola Peio Viva e Campovolo: due progetti riusciti
In Trentino, il più famoso progetto di educazione parentale – condivisa addirittura con un’intera cittadina – si chiama Scuola Peio Viva. Nato per contrastare la deurbanizzazione di Peio dopo la chiusura della scuola del Paese, il progetto ha visto diversi genitori alla cattedra per ben due anni, prima di concludersi per mancanza di iscritti.
Il Progetto Educativo Campovolo, invece, è tuttora attivo in Provincia di Ravenna, nel bel mezzo di una fattoria didattica. Questo progetto propone attività di educazione parentale abbinate a escursioni nella natura, tra animali e giochi manuali o artistici. Il tutto, condotto però da un’équipe di pedagogisti.
L’educazione parentale fin dall’asilo
Progetti come quelli di Scuola Peio Viva e Campovolo ci fanno capire molto bene che scegliere di istruire un figlio con il metodo dell’educazione parentale non significa isolare un bambino tra i libri, ma dargli semplicemente metodi di apprendimento diversi da quelli standard offerti dal nostro Paese.
L’educazione parentale può essere scelta fin dall’asilo. Campovolo, ad esempio, accoglie bambini dai 3 ai 14 anni, così come moltissime altre realtà italiane.