Integrare i bambini disabili all’asilo nido
L’importanza di integrare i bambini disabili all’asilo nido: punti di vista etici, professionali e legislativi.
Numerosi studi di psicologia infantile affermano che i primi 3 anni di vita, per qualsiasi bambino, hanno la capacità di influenzare più di tutti gli altri lo sviluppo cognitivo e i tratti della personalità.
Soprattutto per quanto riguarda i bambini con disabilità, è molto importante avviare il prima possibile attività di integrazione sociale diverse anche se, molto spesso, i genitori che hanno dei figli con disabilità tendono a proteggerli con più insistenza rispetto agli altri e, a volte, anche a rimandare il contatto con i coetanei alla scuola dell’infanzia, se non addirittura alla scuola primaria. Diversamente dagli adulti, ricordiamoci che i bambini, con disabilità o meno e soprattutto i piccoli del nido, non hanno pregiudizi, idee e paure nei confronti delle disabilità.
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Integrare un bambino disabile all’asilo: lasciamo fare agli esperti
Nella maggior parte dei casi, il personale degli asili nido non ha una formazione specifica che gli permetta di lavorare direttamente con i bambini disabili e di strutturare attività di integrazione adatte a ogni disabilità diversa. Ecco che in questi casi si rivelano di fondamentale importanza le collaborazioni con dei professionisti esperti di disabilità infantile, oppure con i servizi sociali del territorio.
«[…] l’integrazione scolastica ha come obiettivo lo sviluppo delle potenzialità della persona handicappata nell’apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione» (art. 3, Legge 104, Costituzione Italiana)
Ogni disabilità richiede attività diverse per facilitare l’integrazione del bambino in un gruppo e per incoraggiare l’accoglienza da parte del gruppo nei confronti del piccolo. Nulla quindi va improvvisato, appena si rivela necessario ogni scuola ha l’obbligo etico e professionale di attivare subito le risorse e gli strumenti che permettono di accogliere nel modo migliore ogni singolo bambino garantendogli un trattamento adeguato (privo di pregiudizi e differenze).
Vediamo insieme quali sono queste risorse e quali procedure prevede la Legge.
Che cosa dice la Legge?
Il Decreto del Presidente della Repubblica del 24 febbraio 1994 equipara gli asili nido a tutte le altre scuole e definisce tutti i passi da seguire per creare un Piano Educativo Individualizzato riservato a tutti i bambini con disabilità certificata da una diagnosi funzionale.
Dopo aver ottenuto una certificazione della disabilità e una diagnosi funzionale, ASL, educatori dell’asilo, insegnanti di sostegno e assistenti possono procedere alla stesura di un Profilo Dinamico Funzionale, ovvero un’analisi delle difficoltà e delle potenzialità del bambino.
Solo in seguito, lo stesso gruppo elabora il Piano Educativo Individualizzato. Questo documento, che può essere periodicamente modificato, prevede tutte le attività integrate necessarie per garantire a un bambino con disabilità servizi educativi, riabilitativi e formativi adeguati alla sua situazione e strutturati per migliorare la qualità della sua vita scolastica e sociale.